lunedì 27 luglio 2015

Su Wired, il nuovo articolo di Granelli e Trupia. Si parla di memoria e del canone della retorica



Ancora un capitolo della nostra rilettura del canone classico della retorica con la lente del digitale; affrontiamo la penultima fase: la memoria. Si tratta di memorizzare quanto si è elaborato per recuperarlo con facilità non appena serve.

Il nuovo articolo di Andrea Granelli e Flavia Trupia su Wired.
Per leggere l’intero Articolo vai qui.

venerdì 17 luglio 2015

L’antipopulismo di Angela Merkel. Giusto o disumano?

“Non possiamo accogliervi tutti, siete troppi”
È la risposta di Angela Merkel a Reem, un’adolescente palestinese che vuole la cosa più semplice e più complicata del mondo: rimanere nel Paese dove è scresciuta con la sua famiglia e proseguire gli studi. Esattamente come succederà ai suoi compagni di classe. Reem, invece, deve andarsene perché sembra che al padre sarà revocato il permesso di soggiorno.
Durante una trasmissione televisiva del 16 luglio la Cancelliera tedesca si è ritrovata, suo malgrado in un incontro ravvicinato del terzo tipo: quello con le conseguenze della legge. Una legge che, giusta o sbagliata, può essere accettabile fino a quando non si incontrano gli occhi di Reem, la ragazza che scoppia in lacrime davanti alla fermezza della Cancelliera.
In Italia sarebbe scattato il solito populismo o il favoritismo, faccio un’eccezione per la ragazzina che piange per levarmi d’impaccio. Ma la Merkel è fatta di una pasta diversa. E va giù dritta. Reem rientra a pieno titolo nei “troppi”: “Siete troppi”.
“Quanta verità può sopportare un essere umano?” e “quanta verità può sopportare un bambino?” si chiede Massimo Recalcati nel suo articolo “Tra il cuore e la norma”su Repubblica di oggi (17 luglio 2015). 
Quanto antipopulismo può sopportare il discorso politico? E quante eccezioni lo rendono più giusto? Ci chiediamo noi.
Qui il video.


giovedì 16 luglio 2015

Accordo sul nucleare. L’argomentazione di Obama-negoziatore


Barack Obama difende l’accordo sul nucleare con l’Iran in un’intervista rilasciata ieri a Thomas Friedman del New York Times.
Netanyahu ha definito l’accorso un “errore storico” ma Obama ricorda una premessa: non siamo nel mondo ideale, ma in quello reale. E nel mondo reale bisogna puntare alla migliore opzione possibile, non alla migliore opzione in assoluto. L’#argomentazione del negoziatore.

“Quel che ho detto a Netanyahu è quel che dico pubblicamente. Sarebbe bello se l'Iran si trasformasse improvvisamente in una liberaldemocrazia che abbraccia buone relazioni con Israele e Stati Uniti. Non è così, e questa è la nostra migliore opzione per accertarci che nei prossimi 10 anni e anche oltre, avremo un sistema di ispezioni che ci assicuri che non stanno realizzando armi nucleari.

domenica 5 luglio 2015

L'unica cosa di cui aver paura è la paura stessa: Tsipras e Varoufakis citano Roosevelt

In questi giorni complicati per la Grecia, Tsipras e Varoufakis hanno citato il discorso di Roosevelt sulla paura. Si tratta del Discorso inaugurale del 4 marzo 1933. In quel periodo gli Stati Uniti stavano affrontando una profonda crisi economica. Un quarto degli americani era disoccupato, l’agricoltura era sul lastrico, la produzione industriale era scesa in modo vertiginoso, le banche erano state chiuse per arginarne il fallimento. Il passaggio più noto del discorso è quello che riguarda la “paura della paura” (“the only thing we have to fear is fear itself”).
“Lasciate pertanto che io riaffermi in primo luogo la mia ferma convinzione che la sola cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa, l'irragionevole ingiustificato terrore senza nome che paralizza gli sforzi necessari a convertire la ritirata in progresso.”
Nel sito perlaretorica.it il video e il testo:http://www.perlaretorica.it/reto/franklin-delan…e-4-marzo-1933/